Linea isola di Ponza


 

In questo itinerario sono previste soste per fare i bagni e pranzo a bordo (primo piatto di pasta con bevande - acqua, vino e caffè - servite al momento del pasto). Facoltativa la discesa alla spiaggia di Frontone alla fine del giro. Il biglietto include l'eventuale ritorno. Guarda le tariffe.

Ponza, come la vicina isola di Palmarola, è costituita da rocce vulcaniche acide, caratterizzate da sfumature di colori molto variegati e suggestivi. L’itinerario in barca offre al visitatore la possibilità di ammirare uno stupefacente alternarsi di baie, cale, insenature, scogli, faraglioni e grotte marine che contrassegnano tutta la costa, piuttosto frastagliata. Partendo dal Molo Musco, il pèriplo dell’isola si effettua in senso orario. Durante il percorso sono previste alcune soste per i bagni. La prima meraviglia che si presenta alla vista è ciò che rimane di un’antica opera romana: le Grotte di Ponzio Pilato, note anche come Murenaio Romano. Esse costituiscono un autentico monumento storico ben conservato nel tempo. Resti di murature romane, che si scorgono alla base della collina della Madonna, testimoniano che in questa area sorgeva una sontuosa residenza imperiale. Un’ampia scala collegava la villa alle sottostanti vasche. Bagnarsi all’aperto nel mare ed esporsi ai raggi del sole era considerato dai patrizi una costumanza plebea. Il candore della pelle era simbolo di distinzione. L’impianto marino comprende quattro vasche coperte, collegate tra loro da un sistema di cunicoli sottomarini, e da una scoperta, che si trova all’esterno, indipendente dalle altre. Le nicchie ricavate nella roccia, alloggiavano statue di divinità pagane. Sul fondo giacciono ruderi di colonne romane; altri reperti sono conservati presso privati, molti invece sono andati perduti. La costruzione risalente al I secolo d. C. appartenne all’imperatore Ottaviano Augusto. In seguito, si avvicendarono illustri personaggi della nobiltà romana costretti, per comportamenti poco onorevoli, a un esilio dorato. Alcuni studiosi sostengono che il complesso di vasche servisse per l’allevamento delle murene (da cui il nome Murenaio), un pesce considerato sacro dai Romani per le presunte funzioni propiziatorie ad esso attribuite. Le grotte portano il nome di Pilato giacché si narra di uno scapestrato rampollo di una nobile famiglia romana, di nome Pilato, inviato a Ponza dai governatori di Roma, con l’incarico pretestuoso di sedare una rivolta. Egli, però, riuscì a domare i ribelli e a coprirsi di gloria, tanto da meritare l’appellativo di Ponzio. Di queste sue inaspettate doti e qualità militari, il Senato di Roma tenne conto tanto da inviarlo, col grado di Governatore, in Palestina, quando gli ebrei si ribellarono a Roma. Poco più avanti, l’Arco dei Topazi, il Promontorio e i Faraglioni della Madonna, che prendono il nome da un’antica effigie raffigurante la natività della Vergine, custodita in una chiesetta, poi ricostruita, e attuale Cappella del Cimitero. Seguono, la Grotta di Ulisse che, sebbene piccola, vi si riflettono stupefacenti giochi di luce, la spiaggia della Parata, la Parata Vecchia o degli Scotti, i Faraglioni del Calzone Muto. Secondo una curiosa leggenda, un giovane marinaio sordomuto, navigando in questo tratto di mare, volle lasciare un segno del suo passaggio. Nell’impossibilità di gridare il suo entusiasmo per il fascino che l’isola emanava, lanciò con impeto sulla parete rocciosa i suoi pantaloncini. Impressa sulla bianca rupe del Bagno Vecchio si può scorgere la sagoma di un paio di calzoncini. Il Bagno Vecchio, ovvero bagno penale, così denominato perché i Borboni vi stabilirono il dormitorio dei forzati, qui deportati per l’esecuzione del piano di colonizzazione nel XVIII secolo. Tra il verde della macchia mediterranea, nella parte interna, sono state rinvenute quattro necropoli scavate nella roccia tufacea, di origine greco-romana. Uno straordinario accumulo di roccia franata nel tempo ha dato luogo a la Scarrupata. Nella parte più meridionale dell’isola, si erge il Faraglione della Guardia, che prende il nome dal sovrastante monte, la cui cima è la più alta dell’isola (m 279). In alto, sulla Punta del Promontorio, si trova l’omonimo faro che proietta i suoi fasci di luce per circa 30 miglia. Superata la Punta del Fieno, si può ammirare con stupore Chiaia di Luna con la sua maestosa falesia di tufo bianco-giallo, che domina la sottostante spiaggia, la più lunga dell’isola. E’ uno spettacolare anfiteatro naturale, probabilmente parte di un antico cratere vulcanico. La friabilità della roccia ha reso necessaria l’adozione di misure di sicurezza. La baia offriva, già ai Romani, un importante riparo, quando infuriava il Levante e nel Porto non si poteva approdare. Si entra nella mitologica Grotta della Maga Circe che, secondo la leggenda, incantò l’eroico Ulisse. Proseguendo verso nord, si presentano alla vista, con tutto il loro fascino, le bianche rocce di Capo Bianco e l’affascinante omonimo Grottone. Segue la suggestiva Grotta delle Streghe. Incantevole è la Baia di Lucia Rosa con la sua spiaggia ciottolosa e i Faraglioni. Il nome è legato a una giovane fanciulla, Lucia Rosa appunto, che vi perse la vita gettandosi dall’alto, per un amore impossibile. Proseguono i Faraglioni di Capo Bosco, le famose Piscine Naturali, Cala Feola, l’unica spiaggia dell’isola interamente sabbiosa. Singolare è poi lo scoglio cosiddetto della Tartaruga, per la sua sagoma molto somigliante a questo rettile. Ecco Cala dell’Acqua! In questa zona c’è un giacimento di caolino e bentonite. Fino al 1970, per quasi 50 anni, furono estratti e lavorati i minerali, deturpando notevolmente il paesaggio, uno dei più belli dell’isola. Segue il Forte Papa, situato in posizione strategica sulla sommità dell’omonima Punta. La costruzione risale al XVI secolo e fu voluta da papa Paolo III, erede della famiglia Farnese, proprietaria dell’isola, allo scopo di assolvere funzioni di difesa. Adagiato sul fondo, nelle strette vicinanze del Promontorio, si trova il relitto della nave militare americana "Liberty", che per un’improvvisa avaria ai motori e a causa di un forte temporale si andò a schiantare tra gli scogli. Era il 23 febbraio del 1944. E ancora, Cala Cecata, la Grotta del Corallo, Cala Fonte, Punta Incenso e Cala Felci. Quest’ultima trae il nome dalle erbe officinali che crescono nella zona e un tempo utilizzate da eremiti quivi stabilitosi. La parete rocciosa piuttosto friabile è composta da zolfo. Oltrepassata Cala Felci, da dove è possibile vedere il vicino isolotto di Gavi, la circumnavigazione prosegue sul versante est dell’isola. Da qui, la Grotta del Bue Marino, Cala Gaetano, Cala Aprea, la spiaggia ghiaiosa dell’Arco Naturale o Spaccapolpi, per la presenza di un suggestivo faraglione a forma di Arco. Non molto distante, si può vedere lo Scoglio Aniell'Antonio e Cala Inferno, nelle cui acque affiora il relitto della nave mercantile Maria Costanza, andata in fiamme una ventina di anni fa in prossimità degli scogli le Formiche. Le mareggiate l’hanno poi trasportata fin qui. Nel bianco tufo che sovrasta la spiaggia, i Romani vi ricavarono una scalinata, da qualche anno non più praticabile perché crollata, per consentirne l’accesso via terra.
Dal mare, è possibile intravedere parte di un acquedotto Romano le cui acque confluivano in grosse cisterne nella zona del Porto. Cala del Core e l’omonima Grotta, per quella macchia naturale di riolite nero-rossiccia nel chiaro colore della falesia di tufo, che richiama una forma approssimativa di cuore grondante sangue. La cala è chiusa da uno scoglio che sembra una scultura: la Foca, per la somiglianza a questo mammifero. Molto frequentata dai bagnanti è poi la spiaggia di Frontone - qui è possibile fermarsi per qualche ora per rientrare successivamente con una delle nostre barche di linea. Il biglietto include l'eventuale ritorno - che si dispiega nell’omonima baia. In alto, sul promontorio, troneggiano le rovine di un antico Fortino, fatto costruire a difesa del porto. E ancora, lo scoglio la Ravia, sul quale, in epoca Borbonica, era sistemata una batteria per la difesa del Porto dall’attacco di navi nemiche. Attualmente vi si trova una solitaria villetta di proprietà privata. Continuando, prima della spiaggia di S. Maria, si vedono le Grotte Azzurre. Infine, si rientra nel Porto Borbonico. L’andamento semicircolare del Porto, realizzato sull’originaria impostazione romana, segue la curva naturale della costa. Esso fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo su commissione di Carlo III di Borbone, re di Napoli, al quale le isole ponziane appartenevano. La progettazione fu affidata al maggiore del Genio Civile, Antonio Winspeare, e all’architetto Francesco Carpi, allievo di Luigi Vanvitelli, noto per aver ideato la Reggia di Caserta.




Tariffe

Bassa Stagione
(dal 1 Aprile al 4 Agosto e dal 1 Settembre al 31 Ottobre)

1) Tariffe individuali (con soste e primo piatto a bordo)
    Eur 35,00 / Adulto
    Eur 27,50 / Bambino (Da 3 a 12 anni)

    Un biglietto omaggio ogni 10 persone

2) Tariffe per gruppi da Min. 20 persone (adulti e bambini)
    Eur 32,50 / Persona (con soste e primo piatto a bordo)

3) Tariffe per gruppi da Min. 20 persone (adulti e bambini)
    Eur 25,00 / Persona (senza soste e senza pranzo a bordo)

    Un biglietto omaggio ogni 20 persone
    Gruppi scolastici: sconto Eur 2,50 / Persona
   

Alta stagione
(Dal 5 Agosto al 31 Agosto)

1) Solo tariffe individuali (con soste e primo piatto a bordo)
    Eur 42,50 / Adulto
    Eur 35,00 / Bambino (Da 3 a 12 Anni)

    Un biglietto omaggio ogni 10 persone

  

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